Il borgo medievale di Etroubles diventerà un museo a cielo aperto, con le opere di artisti di fama mondiale e la collaborazione della Fondation Gianadda di Martigny. Il progetto, denominato “A Etroubles, avant toi sont passés…”, è finanziato dal Fondo Sociale Europeo e nasce dalla volontà dell’amministrazione comunale di riqualificare e valorizzare il centro storico del paese. L’idea di un esposizione permanente nel cuore della valle del Gran San Bernardo, con sculture, affreschi e dipinti è tutta del Comune di Etroubles.
L’Amministrazione, insediatasi nel 2000, sta lavorando da tempo per accendere i riflettori sul borgo, presto pedonale grazie a una nuova strada di accesso alle scuole, al municipio e alla chiesa; nuovi posti auto saranno costruiti fuori dal centro e i parcheggi esistenti riqualificati. Il salto di qualità arriverà nel 2005 con l’inaugurazione della mostra. Grazie alla collaborazione della Fondation Gianadda, l’iniziativa (che costerà 150.000 euro) coinvolge 16 artisti. Durante l’autunno e la primavera si attuerà la fase di coinvolgimento della popolazione, con seminari di sviluppo per collegare il Museo alle forze del territorio e ai servizi che potrebbero nascere. I seminari serviranno a creare una strategia turistica condivisa e coerente all’immagine nuova che vogliamo dare a Etroubles. Tra gli artisti italiani: il pittore e scultore Salvatore Sebaste, tra i maggiori esponenti dell’arte del Mezzogiorno, gli scultori ferraresi Alberto Gambale e Sergio Zanni, il pittore milanese Carlo Brenna e il fiorentino Andrea Granchi. Tra i francesi Albert Féraud, il più noto scultore vivente d’Oltralpe, Guido Magnone, la pittrice Evelyne Otis Bacchi.
La sezione francese sarà arricchita da un’opera del pittore scenografo Norbert Verzotti, da poco scomparso, donata gentilmente dalla famiglia. Tra gli svizzeri spicca Hans Erni, il più famoso artista elvetico, ma ci sarà anche Yves Dana. Figurerà, infine, anche Assaf Mekhtiev, originario dell’Azerbaidjan e residente ad Aosta. Apriranno e chiuderanno il percorso sculture in legno dei valdostani Giulio Schiavon e Siro Viérin e alcune creazioni di Chicco Margaroli e Franco Balan.
Nel team del progetto la critica d’arte Elisabetta Pozzetti, collaboratrice della redazione culturale de “L’Osservatore romano” e di riviste del settore, Alessandro Parrella, curatore della mostra, Studio Seghesio e Grivon per lo studio grafico, Maurizio Statti e Jean Paul Vai per l’organizzazione dei seminari di sviluppo locale.
L'inaugurazione è avvenuta nel mese di maggio 2005.
1 Evelyne Otis Bacchi |
2 Franco Balan |
3 Carlo Brenna |
4 Yves Dana |
5 Hans Erni |
6 Albert Féraud |
7 Alberto Gambale |
8 Andrea Granchi |
9 Guido Magnone |
10 Chicco Margaroli |
11 Assaf Mekhtiev |
12 Giulio Schiavon |
13 Salvatore Sebaste |
14 Norbert Verzotti |
15 Siro Viérin |
16 Sergio Zanni |